"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 23 febbraio 2009

LA SCELTA DEL KAYAK DA MARE

Per incontrare il favore degli esperti, il kayak da mare deve possedere alcuni requisiti che ne assicurino manovrabilità, praticità e affidabilità. Ecco i più importanti:

- Leggerezza, per poter caricare il kayak senza fatica sul tetto dell’automobile
- Robustezza e peso, per consentire allo scafo di resistere in condizioni d’uso esasperate.
- Capacità di tenere la rotta, cioè di mantenerla rettilinea in qualsiasi condizione di mare, garantendo al tempo stesso la possibilità di virare facilmente e rapidamente in ogni momento.
- Larghezza, quanto basta per garantire lo scafo, ma non tanto da rendere difficile e faticosa l’esecuzione di un eskimo.
- Voluminosità e capienza, per trasportare una grande quantità di equipaggiamento, a condizione che l’opera morta, cioè la parte emersa dello scafo, resti comunque molto bassa, più bassa che si può.
- Comodità, il che significa, principalmente, disporre di un sedile confortevole, che assicuri un comodo assetto al kayaker per molte ore di navigazione.

La maggiore preoccupazione dei progettisti di kayak da mare è quella di realizzare scafi in cui si sommino tutte le caratteristiche esaminate. Le soluzioni adottate sono le più svariate, ma i risultati sono sempre il frutto di compromessi. La verità – diciamolo pure – è che non esiste il kayak perfetto. Per decidere il tipo e il modello da comprare, non resta che provare il maggior numero possibile di barche, fuori e dentro l’acqua. E naturalmente occorre anche prestare attenzione ai preziosi (e inevitabili!) consigli dei compagni più esperti.

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