Anche i ghiacciai quaternari – che a più riprese durante il Pleistocene invasero la zona fino ai confini con la pianura milanese – hanno modellato il territorio con intensi processi di escavazione e abrasione; inoltre, durante il loro ritiro, hanno abbandonato i cumuli di detriti rocciosi da loro trasportati, dando così luogo ai depositi morenici. In particolare nella fascia pedemontanta il paesaggio è spiccatamente caratterizzato dalle dolci ondulazioni delle cerchie collinari moreniche, tra le quali si trovano conche e depressioni occupate da modeste raccolte d’acqua, i cosiddetti laghi Briantei: il lago di Montorfano, l’Alserio, il Pusiano, il Segrino – un poco più a Nord – e l’Annone, distinto nei due bacini di Annone Ovest e Annone est o Oggiono.
Al termine dell’ultima glaciazione, i geologi ritengono che il lago di Alserio e quello di Pusiano fossero uniti in un unico specchio d’acqua, forse l’Eupili citato da Plinio il Vecchio (I secolo d.C.) tra i principali laghi lombardi. Infatti, indicando gli emissari, il grande naturalista comasco classificava “…l’Adda dal Lario, il Ticino dal Verbano, il Mincio dal Benaco, l’Oglio dal Sebino, il Lambro dall’Eupili, tutti fiumi convergenti al Po…” (Naturalis Historia). Questo unico lago sarebbe poi stato diviso in due bacini dai sedimenti alluvionali portati dal fiume Lambro all’uscita della Valassina.
Dal punto di vista idrografico, i laghi Briantei appartengono a tre bacini fluviali diversi: il Montorfano al bacino del torrente Severo,l’Alserio, il Pusiano e il Segrino a quello del fiume Lambro; l’Annone al bacino dell’Adda.
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