"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 22 marzo 2010

EQUIPAGGIAMENTO DEL KAYAK DA MARE (terza parte)



I GUANTI E LE MANOPOLE

Con le mani fredde è difficile pagaiare, se il clima è rigido e se c’è pure il vento può diventare davvero una tortura, specialmente se le mani si bagnano. Esistono guanti da kayak in neoprene ma non è la soluzione migliore, perché riducono – o addirittura annullano – la sensibilità delle mani, impedendo il controllo tattile dei propri movimenti. Meglio usare le manopole (o moffole) in neoprene, da montare direttamente sul manico della pagaia. Le dita, a contatto tra di loro, si scaldano più velocemente, diversamente che nei guanti a cinque dita.




IL COPRICAPO

Nei mesi estivi si userà un normale cappellino tipo baseball in materiale sintetico, provvisto di un’ampia visiera per proteggerci dai raggi solari. In inverno invece bisognerà avere un’ottima protezione termica per la testa, nuca e orecchie: il copricapo più indicato è un berretto da vela di lana e polipropilene.




Per le giornate davvero proibitive, sono in vendita delle comode cuffie in neoprene, utili anche in caso di uscita bagnata o eskimo.




Se invece capita di pagaiare sotto la pioggia, il copricapo migliore è il classico NordOvest utilizzato dai velisti.


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