"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 21 gennaio 2013

I POPOLI DEI GHIACCI DEL GRANDE NORD (24)




Gli Inuit, che hanno sempre dimostrato gradi doti di intelligenza e abilità manuale, possono oggi offrirsi come operai specializzati, operatori turistici, accompagnatori nelle partite di caccia e pesca, come provetti artigiani e quali validi funzionari dello Stato e delle comunità. Malgrado i traumi generazionali e le difficoltà di un cambiamento troppo repentino, il popolo artico, custode di un antico patrimonio culturale, può, attraverso la propria saggezza e tenacia, contribuire alla crescita economica di un paese così esteso e ricco di risorse minerarie ed energetiche. Chi si sente emotivamente legato alla vecchia immagine del mondo Inuit, appresa da libri o da documentari, può forse confortarsi nel sapere che ancora oggi sopravvivono piccole enclave di nativi, sia nella Groenlandia del Nord, sia presso Point Barrow in Alaska, dove si pratica la cattura di cetacei e pinnipedi con sistemi tradizionali. 




All’interno della società contemporanea, sempre più tecnicizzata, c’è fortunatamente qualcuno che non sa e non vuole piegarsi ai nuovi riti collettivi, e resiste legato ad antiche emozioni e a dimenticati sapori. In Groenlandia, dove l’insediamento danese risale al 1721, anno in cui il missionario Hans Egede iniziò a battezzare i nativi, il passaggio dal sistema di vita primordiale degli Inuit all’ordinamento conformato al copione politico danese è stato meno traumatico e doloroso che in terra americana. Graziose e ordinate costruzioni di modello scandinavo hanno sostituito le vecchie abitazioni; scuole, ambulatori, ospedali e ospizi sono stati costruiti in ogni cittadina, gli abitanti, ancora dispersi fino agli anni Quaranta del secolo scorso, sono stati sollecitati a raccogliersi in comunità più numerose, per poter usufruire dell’assistenza sanitaria e dell’insegnamento scolastico. 




I principali centri abitati si sono ingranditi intorno agli stabilimenti di lavorazione del pesce e dei crostacei o dove esisteva qualche attività mineraria; nella parte meridionale della Groenlandia è stato introdotto con successo l’allevamento bovino e ovino. Non ci sono mai stati periodi di grande espansione economica e di conseguente recessione; la piccola e laboriosa Danimarca, con una politica paternalistica, basata su un paziente e graduale progresso, ha favorito la crescita di una generazione che presenta una perfetta integrazione fra nativi e danesi; in tal modo, si sono sollevati problemi di gran lunga inferiori a quelli sorti nelle comunità americano-canadesi. 




Nessun commento:

Posta un commento