"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 25 novembre 2010

RABBONIRE GLI SPIRITI MALIGNI



In tutte le regioni dell’Artico lo sciamano, capo religioso di un clan o di un villaggio, è un personaggio rispettato. Gli Inuit sono animisti, ossia credono agli spiriti. In particolare, temono quelli che vivono nascosti nella tundra o nei ghiacciai. Solo lo sciamano è in grado di comunicare con questi interlocutori onnipotenti. Rabbonendo gli spiriti con le offerta, lo sciamano cura le malattie con procedimenti magici ed evita che la sorte si accanisca sugli abitanti del villaggio.





Per evitare il pericolo, che considerano un sortilegio, i popoli animisti praticano ogni sorta di rituali. Per esempio i Dolgani della Russia adottano particolari tattiche per aggirare i luoghi sacri, evitando ad esempio di avvicinarsi ad una roccia sotto la quale sono convinti che dorma uno spirito malvagio, e invocando lo spirito del fuoco chiedendogli di proteggere i loro averi e soprattutto la loro casa su slitta, il balok.





Sempre per superstizione, gli Inuit indossano amuleti. Nel grande Nord, questi feticci sono scolpiti nell’avorio di mammut, unico materiale di valore disponibile in loco. I corpi di questi elefanti preistorici, intrappolati dal freddo, sono rimasti sepolti sotto i ghiacci come in un congelatore. Ogni tanto gli Inuit trovano casualmente un osso o una zanna, da cui riescono sempre a ricavarne qualche vantaggio.




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