"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 10 dicembre 2007

CULTURA CIRCUMARTICA



I popoli del ghiaccio costituiscono il principale gruppo della CULTURA CIRCUMARTICA fondata sull'impiego di antiche tecnologie e di strumentazioni tipiche derivanti dalle risorse disponibili nell'ambiente, quali ossa, tendini e pelli animali, legni fluttuanti...
Malgrado le grandi distanze che li separano, i popoli dell'Artico hanno fra loro molti punti in comune, in particolare li accomunava, prima di diventare stanziali, la grande abilità nella caccia e nella pesca, due aspetti di fondamentale importanza per le loro culture. Le loro vite dipendevano inoltre da animali selvatici e poi resi domestici. I popoli artici dell'Euroasia, dai Sami ai Ciukci, ancora oggi hanno come base della loro economia la renna, che viene impiegata come animale da tiro e per il trasporto delle merci. Gli Inuit e i Groenlandesi utilizzavano invece i cani per tirare le slitte, che permettono di muoversi rapidamente sulla neve e sul ghiaccio.
Comune a tutte questi genti, la propensione alla navigazione fluviale o costiera finalizzata alla pesca, che ha portato alla realizzazione di diversi tipi di imbarcazione: gli Eurasiatici utilizzano barche di legno, gli Amerindiani, compresi quelli dell'artico, utilizzano la CANOA, costruita con la corteccia degli alberi. Per la caccia in mare dei mammiferi marini, gli Inuit del nord America e i Kalaallit della Groenlandia preferiscono il QAJAQ e l'UMIAQ. Gli abitanti della isole Aleutine per spostarsi sul mare utilizzano la BAIDARKA, un'imbarcazione solida, costruita con legni fluttuanti ricoperti da pelli d'otaria.

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